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Parizia Genovesi

Volti sostenibili - Mostra fotografica


Desidero riportare l'attenzione sul valore intrinseco della diversità. Spesso, quando parliamo di sostenibilità, il nostro focus si limita all'impatto ambientale, trascurando la sua rilevanza per l'individuo. Per ciascuno di noi, il riconoscimento e il rispetto della propria identità sono fondamentali per il benessere personale e, in ultima analisi, per quello collettivo. Solo attraverso questa comprensione possiamo contribuire alla costruzione di un mondo più equo e giusto.
Ho scelto di iniziare il mio viaggio esplorativo con le donne, spesso vittime di stereotipi, tendenze imposte e dell'altrui necessità di definirle per esercitare controllo. Presento una serie di ritratti di donne profondamente diverse, ciascuna con una forte e distintiva identità.
La mia visione di Ildegarda di Bingen, storica figura poliedrica: politologa, medico ante litteram, musicista, filosofa e mistica. Con il suo vasto contributo in molteplici campi, Ildegarda rappresenta un modello di forza intellettuale e spirituale.
Eva, la figura biblica da cui, secondo la tradizione, origina il mondo, e su cui spesso la cultura ha proiettato la responsabilità della caduta dell'umanità. La raffiguro in due versioni: con il serpente, simbolo sia del male che della conoscenza, e con la mela, emblema della trasgressione e della superbia.

Un altro ritratto rappresenta una donna fiera di se stessa. Questo ritratto vuole essere un tributo alla resilienza e alla dignità che prescinde dalle situazioni contingenti e si focalizza sull’individuo in quanto tale.
Rappresento anche una "millennial", portavoce delle nuove generazioni, che vive in equilibrio tra il rispetto per la natura e la ricerca del benessere personale. Queste generazioni si trovano a confrontarsi con la necessità di adottare stili di vita più sostenibili per salvaguardare il pianeta, mentre prendono decisioni cruciali nel mondo industriale e politico.
Elisabeth, un'artista che vede l'arte come una profonda espressione della sua visione del mondo e della realtà. Combatte per affermare l'arte non solo come una fonte di intrattenimento o di guadagno, ma come una forma essenziale di esistenza.
Infine, ritraggo una donna sospesa tra cielo e terra, una visione simbolica ispirata al progetto dedicato alle donne di Giuseppe Verdi, evocando una tensione tra aspirazione e realtà terrena.

Roma vista dagli alieni

Opera di video-arte con cui Patrizia Genovesi affronta il concetto di "alieno" non solo in senso letterale, ma anche metaforico, riflettendo su cosa significhi essere diversi o "altri" rispetto a una norma stabilita. Gli "alieni" sono coloro che appartengono ad altri gruppi e che, per definizione, hanno una prospettiva diversa. La "normalità" è un concetto creato da coloro che condividono pratiche comuni, che a loro volta definiscono le regole di questa normalità. Queste regole sono influenzate da aspetti fisici, culturali, esperienziali, politici, religiosi, etici e personali.

Se un alieno, nel senso di qualcuno con una percezione e riferimenti completamente diversi, osservasse il nostro mondo, vedrebbe le cose in maniera diversa rispetto a noi. La domanda è se e come la percezione di tale "alieno" divergerebbe dalla nostra, dato che la sua interpretazione della realtà sarebbe modellata da sensibilità, obiettivi, e modalità di percezione unici.
L’opera propone rappresentazioni visive, suggestioni sonore, immagini, disegni, testi, riprese della quotidianità in un unicum suggestivo, con tempi dilatati e contratti, secondo prospettive cangianti che disassano lo spettatore facendolo uscire dalla propria comfort zone per poi condurlo verso una riflessione pacata e coinvolgente.

Opera di video-arte "Roma vista dagli alieni"

 

 

Breve curriculum

Fotografa professionista, direttore della fotografia cinematografica, regista divulgatrice. Partendo da una formazione scientifica, alimenta il suo eclettismo e la sua sensibilità artistica con uno studio ininterrotto. Annovera tra i suoi maestri Leonard Freed, Richard Kalvar Moises Saman e Attar Abbas dell’agenzia internazionale Magnum Photos. Studia storia dell’arte e musica, diventa sceneggiatrice cinematografica con il regista Mario Monicelli e Domenico Starnone, studia regia teatrale con il Maestro argentino Renzo Casali. I suoi progetti video fotografici sono stati oggetto di prestigiose esposizioni in Italia e all’estero e sono stati pubblicati da importanti riviste italiane e straniere. Le sue fotografie di premi Nobel, tra cui Rita Levi-Montalcini, John Nash, Richard Ernst, Robert Mundell, e Frank Wilczeck, sono state pubblicate dall’Organizzazione del Premio Nobel di Stoccolma. La sua preparazione tecnica e scientifica si evolve attualmente attraverso progetti e sperimentazioni focalizzate sull'utilizzo dell'intelligenza artificiale come supporto per professionisti creativi, persone con disabilità linguistiche e disturbi neuro-cognitivi.

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