Fabbri Donatella - Titolo dell'opera: "La divina mondezza"

Arcolaio dipanatore
Questa è un’opera piuttosto complessa che vuole mettere in luce la poliedricità di PPP e per questo motivo l’ho pensata come un Carosello, tra l’altro emblema del consumismo nella TV degli anni ‘60 e ’70.
Il titolo ha due riferimenti : apparentemente è un ossimoro, ma in realtà la parola MONDEZZA (dal cortometraggio del 1974 “Cosa sono le nuvole?”) significa purezza mentre il significato di immondizia è solo richiamato per associazione al dialetto.
Altro riferimento è “La divina Mimesis”, opera letteraria incompleta per volontà di Pasolini, che vuole ripercorrere il viaggio di Dante spostato nel proprio tempo.
L’opera è costruita su di un vecchio arcolaio dipanatore che rappresenta la passata cultura contadina sapiente, incontaminata dalla modernità, ricca di quello stupore capace di cogliere la sacralità del creato. L ’arcolaio è diviso in 2 parti, ciascuna delle quali è collegata a uno dei 2 significati del titolo; in ognuna possiamo leggerne sia la visione personale che quella sociale di Pasolini.
MONDEZZA=PUREZZA
Questa parte di arcolaio è stata rivestita con le due copertine rigide in tessuto ocra di una vecchia agenda e con un cartoncino dorato da pasticceria (rigorosamente riciclati!)
Sopra (visione personale) , il volto stilizzato di PPP con gli occhiali (realizzati con una corda rotta dell’arpa) proteggono lo sguardo del poeta: rappresentano il filtro della poesia, la vera ” … diversità che mi fece stupendo”
Sotto (visione sociale) l’immagine di un fuoco simbolico: uno spicchio di buccia di melograno essiccato e riempito di perline all’interno di lingue rosse realizzate con una corda rossa d’arpa, vogliono suggerire la sacralità della vita e la “straziante e meravigliosa bellezza del creato”
MONDEZZA=IMMONDIZIA
Sezione sociale. Sopra una base nera in tessuto sintetico (“Nient’altro se non l’asfalto e l’infinito”), ho posizionato la foto di un paesaggio urbano/naturale deturpato dalla sovrapposizione di una pellicola trasparente malridotta.
Questa è la denuncia verso la società consumistica, che è riuscita a realizzare in poco tempo una devastante mutazione antropologica.
Per la sezione personale ho appeso l’immagine modificata del murales ”la Pietà” dell’ artista francese Pignon. Ma qui è Dante a sorreggerne il corpo: con la scomparsa di Pasolini il mondo ha perso un grande poeta, l’ultimo poeta civile che ha saputo anticipare il destino della nostra modernità.
Dietro, articoli di giornale che documentano la molto discussa vita di Pasolini .
Oltre a rendergli omaggio, quest’opera vuole raccogliere umilmente la sua eredità affinchè diventi fonte di speranza.
Per questo ho inserito anche due sue poesie («dedica» in dialetto friulano e «la diversità che mi fece stupendo»), insieme ad un estratto dal cortometraggio «La forma della città»
Dimensioni
L 51 x H 45 x P 45 cm
Breve curriculum
Diplomata brillantemente in Arpa e al Liceo Scientifico, per oltre 30 anni ha svolto attività concertistica varia collaborando anche con diverse orchestre, principalmente con l' Orchestra Filarmonica Marchigiana; contemporaneamente ha lavorato nella Scuola Statale Superiore sia come insegnante di Musica sia di Sostegno.
In quest'ultima veste che ancora ricopre, ha realizzato vari progetti: dalla didattica domiciliare, all’attività corale e di musicoterapia, ai laboratori per il riciclo anche con finalità solidali.
Le attività sul recupero/riciclo sono nate in un momento particolarmente difficile della sua vita come una riscoperta di vecchie passioni, una rilettura e svecchiamento di tutto il suo personale patrimonio artigianale casalingo, una lettura con occhi nuovi, eco-sostenibile, che le ha permesso di creare un ponte con le le tante esperienze in ambito artistico/musicale.
È così che è nato il progetto/ contenitore "E la vibrazione continua…" sul riciclo delle corde rotte dell'arpa, filo conduttore anche delle sue opere.