Cotimbo Madia - Titolo dell'opera: "Padri"

Cotimbo Madia - Titolo dell'opera: "Padri"

Opera di riciclo e recupero tridimensionale

La scultura raffigura un tronco di albero, un albero mutilato dei suoi rami e della sua chioma. In esso tuttavia scorre ancora la vita, una linfa rossa, visibile dall’esterno.
Oltre quarant’anni fa Pier Paolo Pasolini ci faceva intendere, ci mostrava, in gran parte della sua opera letteraria e cinematografica, come la nostra società sarebbe divenuta prona al solo profitto e come la dignità umana si sarebbe trasformata in merce di scambio, citando Karl Marx.
Rappresento così la donna, l’uomo, l’umano reciso, menomato eppure inesorabilmente vitale, in cerca di una via nuova che lo conduca fuori dal disastro di cui è egli stesso causa.
Per il cambiamento, per acquisire consapevolezza e sviluppare il proprio senso critico, per essere lucidi e vigili rispetto a ciò che accade fuori e dentro di noi, si ha bisogno di un maestro, di una guida. Il consumismo pare aver appiattito tutto ad un unico livello, quello del profitto appunto e della ricchezza individuale e da questo mondo bidimensionale faticosamente riesce ad ergersi un faro che illumini le nostre coscienze.
Le parole di Pasolini, la sua voce ferma ed appassionata, i suoi modi composti e vibranti, hanno lasciato in me una suggestione, più forte di altre, ovvero quella della figura del padre, di suo padre, con cui ebbe un rapporto difficile ed irrisolto, del padre come simbolo archetipico di guida, di maestro ed a questo simbolo ho collegato la figura dell’albero, come manifestazione della forza vitale connaturata al mistero dell’esistenza.
L’opera “Padri” è realizzata con carta di giornali, colla e strisce di plastica ricavate da bottiglie per l’acqua. Al suo interno è sistemata una fonte luminosa a led di colore rosso, pulsante grazie ad un controller.

Dimensioni

Altezza 250 cm, diametro 70 cm

Breve curriculum

Scenografa, attrezzista teatrale ed artista visiva.
Studia Scenografia all’Accademia di Belle Arti di Urbino.
Progetta e realizza attrezzeria teatrale e sculture in vari materiali.
Ha un particolare interesse nell’uso della carta per creare sculture e diorami e di recente ha iniziato a creare una serie di “Baba Jaga” utilizzando la carta di vecchi libri scolastici.
Nel 2017 la sua installazione “Turandot di carta” in occasione del Festival Pucciniano è stata esposta al Gran Teatro di Torre del Lago.

Questo sito utilizza cookies per il suo funzionamento. Maggiori informazioni

Our website is protected by DMC Firewall!