Abbate Samuele - Titolo dell'opera: "Sviluppo?!"

Fotografia

A quale progresso porta la tecnologia? Migliora e facilita la vita dell'uomo, spremendo il pianeta su cui l'uomo stesso vive. Può essere definito veramente miglioramento questo?
È bene comprendere se siano maggiori i benefici che porta o gli effetti negativi sull'ecosistema!

Azzena Stefano - Titolo dell'opera: "MCMXXII"

Azzena Stefano - Titolo dell'opera: "MCMXXII"

Tecnica mista su carta

L'anno di nascita di PPP.
L’opera rappresenta un volto, perché ciò che ritengo importante non sono solo le opere, che questo grande uomo ci ha lasciato, ma la sua immagine. Attraverso l'utilizzo di materiali di scarto quali carta riciclata,manifesti pubblicitari, plastica e cartone ho creato questa texture che ha fatto da sfondo preparatorio per la  stesura di un velo di colore e da base per la realizzazione dello stencil,  che rappresenta il mezzo volto di PPP, un uomo che ha lasciato una grande traccia del suo passaggio su questa terra.

Dimensioni

50x70 cm

Brasi Angelo - Titolo dell'opera: "Ecologia e Pasolini (ovvero le minestre povere di un tempo)"

Brasi Angelo - Titolo dell'opera: "Ecologia e Pasolini (ovvero le minestre povere di un tempo) "

Il saggista rimane sempre asettico nelle sue illustrazioni. Il romanziere (ed il poeta) invece si sforza di perdere la sua riservatezza ed esprime i suoi sentimenti fino a mettere a nudo pressoché totalmente la propria anima.
Così è stato creato un saggio che spiega quanto era serena la vita qualche anno fa. Anche se il filo conduttore può far apparire il tutto come un romanzo giallo che però è solo un pretesto al fine di spiegare come era Roma (e l’Italia) negli anni cinquanta. Che poi è il periodo in cui Pierpaolo Pasolini si trasferì a Roma.
Ci si può chiedere perché proprio gli anni cinquanta.
In quegli anni la gente era più spontanea.
Come diceva il citato artista, quando viveva in via Tagliere a Rebibbia in quel periodo, c’era una estrema miseria, si viveva in case in sub-affitto e si sentiva solo odore di “minestre povere.”
Ma nei palazzi quando un inquilino faceva un caffè lasciava la porta semi-aperta (oppure con la chiave attaccata alla porta, sull’esterno) ed il vicino bussava e si accomodava a consumare tranquillamente, sapendo di non creare disturbo.
L’ecologia, inoltre, era considerata una cosa naturale. Non c’era il dilemma di oggi dove nessuno è certo se sia meglio un termovalorizzatore al centro di una città o una discarica. Allora si comprava tutto con il vuoto a rendere: sia gli alimenti come il vino sia i detersivi come la candeggina. Lo scatolame quasi non esisteva e la pasta era venduta a peso. La poca immondizia di organico veniva molto spesso data agli animali domestici ed il ciclo era completato.
La famosa economia circolare di cui oggi si parla tanto era già stata inventata molti anni addietro.
Come diceva ancora Pasolini, il progresso è una cosa positiva. Lo è molto meno lo sviluppo. Ed anche se il Poeta è venuto a mancare tragicamente negli anni settanta, aveva posto in rilievo, già allora, il grande dilemma.

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Centro Diurno La fabbrica dei Sogni - Titolo dell'opera: "L'incubo della luce"

Centro Diurno La fabbrica dei Sogni - Titolo dell'opera: "L'incubo della luce"

Lampada in polistirolo, cartoncino, legno, erba sintetica

Dopo brainstorming e visione di film, scritti, libri, poesie e altro di P.P.Pasolini e confrontandoci reciprocamente è nata l’idea di trarre spunto dal film “Uccellacci uccellini” che ci ha più colpito.
I livelli di rappresentazione dell’opera sono molteplici. Partendo dal presupposto di creare una proposta all’insegna della sostenibilità, anche quest’anno abbiamo usato materiale riciclato. L’opera ci è sembrata altamente significativa come metafora tra “il reale e il surreale” tra il “normale e il diverso” concetti che da sempre cerchiamo di oltrepassare attraverso il superamento di pregiudizi legati a qualsiasi forma di discriminazione.

Dimensioni

1x1.65 m - H. 1.70 m

Ciulli Simone - Titolo dell'opera: "Il consumismo della ricotta"

Ciulli Simone - Titolo dell'opera: "Il consumismo della ricotta"

Fotografia

GIORNALISTA: E che cosa pensa della società italiana?
REGISTA: Il popolo più analfabeta, la borghesia più ignorante d' Europa. Scriva, scriva quello che le dico. Lei non ha capito niente perché è un uomo medio...non è così? Lei non sa che cosa è un uomo medio? È un mostro, un pericoloso delinquente. Conformista, colonialista, razzista, schiavista e qualunquista. Il capitale non considera esistente la manodopera se non quando serve alla produzione. Il produttore del mio film è anche il padrone del suo giornale. 
(La ricotta – cortometraggio diretto da Pier Paolo Pasolini) 

Così il maestro Pasolini cercò di spiegare il suo punto di vista sul rifiuto della società. 
La sua opinione era quella di criticare la società, che in qualche modo gli consentiva di produrre . 
Questo è quello che voglio spiegare nella mia immagine, nonostante sappiamo che la produzione del consumismo ci renda e ci renderà schiavi, noi, uomini medi, non riusciamo a farne a meno.

Dimensioni

20x30 cm

Cuscusa Concetta - Titolo dell'opera: "Disperazione: "L'Uomo e il mare"

Cuscusa Concetta - Titolo dell'opera: "Disperazione: "L'Uomo e il mare""

Pannello in tela elaborato con ricami a mano

L'interesse di Pasolini nei confronti delle arti figurative risulta più che manifesto, sviluppandosi su diversi piani destinati a convergere e ad arricchirsi a vicenda nel corso degli anni. Così, potrebbe "convergere" ciò che affiora dal mio inconscio quando prendono vita personaggi e luoghi che si impadroniscono del soggetto sognante nelle ore notturne. 
Davanti al mare, è stato ucciso Pierpaolo Pasolini, quel mare che lui amava si trasformò in lacrime e disperazione per chi si cibava della sua saggezza. 

Dal mio inconscio - come accede nel sogno- affiorano immagini, personaggi e luoghi 
che si impadroniscono della mia fantasia. Il lavoro artistico mi permette - attraverso la manualità- di esternare e rendere visibili sentimenti che attraversano gran parte degli esseri Umani. Lasciare la terra ferma ed affrontare il mare, può creare "disperazione".

Dimensioni

Altezza 170 cm, larghezza 80 cm

Guidoni Fabiola - Titolo dell'opera: "Stabat Mater Natura"

Guidoni Fabiola - Titolo dell'opera: "Stabat Mater Natura"

Opera digitale

Stabat Mater Natura prende ispirazione da due madri  e da due icone del cosmo pasoliniano: Medea/ Maria Callas e Mamma Roma/Anna Magnani. Madre lo è per antonomasia anche la natura che può essere crudele con i suoi figli pur amandoli e allo stesso tempo madre sofferente e ferita dagli stessi. I volti delle madri si ripetono in moduli che si ripetono pur differenziandosi.

Ierardi Francesca - Titolo dell'opera: "Gold"

Ierardi Francesca - Titolo dell'opera: "Gold"

Quadro con astratto materico

L'opera Gold è stata creata con il desiderio di dare nuova vita a della carta destinata ad essere cestinata. La carta, se correttamente riciclata, viene già riutilizzata per la realizzazione di nuove cose, che tuttavia assumono un aspetto ben diverso dalla carta straccia. In questo caso sono proprio i brandelli di carta a comporre l'opera, le cui parole stampate sono ancora visibili. La carta, tipicamente piatta, in questo caso presenta una forte matericità, per darle rilievo e importanza. L'utilizzo del colore nero e della foglia oro sono scelte puramente estetiche in modo da rendere il quadro non solo un'espressione d'arte ma anche un oggetto di design.

Pasolini credeva nel progresso e non nello sviluppo: quale modo migliore per progredire se non quello di riutilizzare i propri rifiuti? I rifiuti sono risorse. La possibilità di non sprecare risorse è il primo passo verso la creazione di una società che progredisce e si sviluppa in maniera sostenibile. Oggi, ancor più rispetto agli anni in cui Pasolini denunciava "l'ansia del consumo", riscontriamo quanto sia vero il suo pensiero. Oggigiorno tutto è alla portata di 1 click e non facciamo altro che consumare. È triste pensare che dai lontani anni '70, anni in cui Pasolini portava alla luce tali tematiche spingendo la società a riflettere, in realtà non molto sia stato fatto.

L'arte, in ogni sua forma, è il mezzo per eccellenza attraverso cui comunicare il concetto di sviluppo sostenibile. La mia opera vuole essere un contributo alla comunicazione di tale messaggio.
L'arte insegna, informa, mostra. L'arte non si consuma ma ha vita eterna.

Dimensioni

40x40x7 cm

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