GIULIANO MAURI - Il tessitore del bosco

Avete mai provato a tessere qualcosa su un telaio oppure avete mai avuto la fortuna di osservare qualcuno che utilizza il telaio per creare qualcosa? E’ ipnotico. I movimenti sempre uguali e il suono che producono seguendo un ritmo regolare ci ferma, ci sospende, ci mette in una posizione di ascolto e fiducia. E’ un’attività principalmente creativa ma che al suo interno nasconde la necessità di un progetto, di una visione.
Non si può tessere senza regole, si deve contare. Si devono scegliere fili, colori. Dietro c’è matematica e precisione, affinché la trama e l’ordito si intreccino secondo un disegno specifico scaturito dalla mente.
E’ un processo lento e laborioso, che alla fine ti regala un prodotto, un frutto del tuo lavoro, che possa essere un telo, un tappeto, una veste! Una testimonianza di quanto è stato l’impegno, il pensiero, il progetto. E’ la tua piccola medaglia d’oro, il riconoscimento che rimane memoria e che ricorda che si è creato un qualcosa che rimarrà per sempre.
Giuliano Mauri no.
Non aveva questa necessità. Creava strutture intrecciate di rami nei boschi, nei corsi d’acqua, nelle chiese sconsacrate con la consapevolezza che la Natura prima o poi avrebbe voluto indietro quell’impegno. Ed è stato un gran bell’impegno il suo. Non parliamo di oggetti piccoli.
Cattedrali, cupole, ponti, voliere, manufatti intrecciati, reattori, anfore, teli stesi al vento o lasciati andare nella corrente dei fiumi, nidi appesi agli alberi come palline di Natale. 100 in realtà.(Albero dei 100 nidi) Tutto effimero, tutto con una fine oppure con un rimodellamento previsto, messo in conto.
Vento, pioggia, inondazioni. La Natura fagocita tutto e l’opera rimane un ricordo che solo la mano dell’uomo può imprimere in una foto.
Impermanente. Ecco il nome che si può attribuire alla sua Arte. Oppure ambientale come viene definita oggi.
La sua idea era combattere l’inquinamento che danneggiava i fiumi (Passerella dei Gelsomini su fiume perduto), irridere i parchi cittadini meta di gite domenicali (Voliera per umani),vivere la natura come luogo di grande felicità (La cattedrale vegetale)
La sua era vera Arte Sostenibile oppure come direbbe lui se fosse ancora tra noi, un “gioco con i rami”.
Giuliano Mauri (1938-2009) artista.